È nella natura umana condividere con i suoi simili il desiderio. Della bellezza, della certezza, della verità, del soprannaturale. Si tratta degli elementi essenziali per formulare e accendere un complotto o una cospirazione, etimologicamente da “respirare insieme”.
Appena nata l’Europa, nell’alto medioevo ecco la divaricazione religiosa del cristianesimo, lo Scisma tra chiesa di Romana d’Occidente e quella d’Oriente: entrambe mirano all’instaurazione di una teocrazia. Le circostanze del 1054, con definitiva la rottura tra le due Chiese, sono pretestuose divergenze dottrinali teologiche e liturgiche a costituirne la motivazione ufficiale, in realtà trovano una loro genesi in un contrasto già profilatosi due secoli prima tra primati che si scomunicano a vicenda. Così da una parte la chiesa Ortodossa (che significa dell’unica Verità) dall’altra quella Cattolica (cioè della Verità universale) giustificata come una cospirazione. Sulla moneta da 1 dollaro l’occhio nella piramide di Dio “che tutto vede” con la scritta Novus Ordo Seclorum rappresenta – per alcuni – la prova della cospirazione dei padri pellegrini e degli illuminati nell’atto della fondazione degli Stati Uniti nel nome della provvidenza divina.
La propagazione di una teoria del complotto suppone una verità “altra” immune da essere confutata da prove empiriche o scientifiche, così ha generato pregiudizi, guerre, genocidi, caccia alle streghe e tanta propaganda utilizzata da Stati e da governi. In generale le teorie del complotto si basano su ipotesi e congetture a illuminare la supposta oscurità degli eventi correlandoli fra loro, poiché opera con una “logica” soggettiva senza prove solide o fattuali ignorando a priori argomentazioni contrarie alla propria teoria, enfatizzando la selettività delle prove affinché eventi casuali o coincidenze siano interpretati e collegati in modo tale da creare una narrazione che supporti l’evidenza del complotto. Il fine della propagazione sta nel rendere confuso ciò che è reale da ciò che è falso, offrendo spiegazioni semplicistiche e definitive su eventi, rifiutando la complessità, l’incompiutezza e l’incertezza della realtà.
Non bastò l’Illuminismo o l’Encyclopédie nel conflitto tra ragione e superstizione, quando alla metà dell’800, si formò una società di massa, il complottismo trovò un humus nuovo e un’enorme forza di propagazione – grazie anche ai giornali – rispetto al passato. Nella Francia della Terza Repubblica dopo la sconfitta con la Prussia nel 1870, l’Affaire Dreyfus divise la nazione. La condanna del capitano alsaziano di origine ebraica per tradimento e spionaggio a favore della Germania, mostrò la “pancia complottista” della nazione grazie all’antisemitismo imperversante quando l’Alsazia e parte della Lorena vennero ceduti a Bismark. Lo scandalo giudiziario si estese per la falsificazione delle prove portate nel processo, negli intrighi e con la coriacea volontà dei vertici militari nell’impedire la riabilitazione di Dreyfus. Mentre giornali e politici antisemiti, ambienti ecclesiastici e monarchici istigarono e aizzarono ampi settori della società, i pochi difensori della sua innocenza vennero a loro volta minacciati, condannati o dimessi dall’esercito, Emile Zola dovette persino rifugiarsi all’estero.
Era solo l’innesco: dal 1903 circolarono i “segretissimi”[1] Protocolli dei Savi di Sion. Documento controverso e diffamatorio afferma essere un piano di un complotto ebraico per governare il mondo. Tuttavia, è stato dimostrato essere una frode con manipolazioni e falsificazioni di testi esistenti senza alcuna base nella realtà. Risultò centrale nella campagna diffamatoria antisemita che raggiunse Stati Uniti, Sud America e Giappone. Una traduzione araba apparve per la prima volta negli anni Venti. A partire dal 1920, il giornale di proprietà del magnate dell’automobile Henry Ford, iniziò la pubblicazione di una serie di articoli basati sui protocolli, fino alla pubblicazione del volume “L’ebreo Internazionale”, tradotto in 16 lingue strumento che inciterà l’odio contro gli ebrei fino a portare il nazismo al potere e il fascismo alla “difesa della razza”.
Mano a mano che la propaganda con l’aiuto dei mezzi audiovisivi (radio, cinema, televisione) s’imposero lo spazio del complottismo si ampliò a dismisura nel secondo Novecento. Bastò la Cia a imporre la logica del complotto di fronte a ogni colpo di stato o l’intervento delle potenze economiche a lanciare ombre sulla “guerra fredda”: dagli UFO alla Corsa nello spazio, dal suicidio o omicidio, a proteggere i Kennedy, per l’icona Marilyn Monroe, fino all’attentato a JFK , Dallas 1963.
Negli anni Ottanta la spiegazione “alternativa” e negazionista sull’AIDS costò 330.000 morti in Sudafrica, il complotto su alimenti geneticamente modificati, rifiutati dallo Zambia, di fronte a una carestia di 3 milioni di uomini, donne e bambini denutriti, costò più di un milione di morti. Ma poi vennero i rifiuti dei vaccini e i novax a negare la malattia o a sottovalutarla, a fronte delle possibili “condizioni avverse”, così il Covid costò, secondo l’OMS, 66 milioni di morti. Ancora oggi, di fronte al rifiuto della vaccinazione contro il morbillo, l’Italia è al secondo posto in Europa per contagiati…
QAnon che ha teorizzato il complotto contro il risultato delle elezioni americane del 2020, ha portato all’assalto al Campidoglio… siamo nell’epoca dei Social e di internet, la Bibbia e il Vangelo del complottismo che colpisce l’immaginazione collettiva rendendo soltanto apparente e mai comprovato ciò che viene scritto o detto. Umberto Eco fece notare come talvolta i complotti, pur mostrandosi quali spiegazioni o narrazioni invise al potere, siano essi stessi uno strumento potente per screditare i nemici politici: nel suo romanzo “Il pendolo di Foucault” (1988, Bompiani) si va dai Templari ai Rosacroce fino alle Brigate Rosse, teorie apparentemente credibili e suggestive che si rivelano la banale lista della spesa…
L’argomentazione per assurdo è la più facile “Cui Prodest?”, ovvero chi ne riceve “un beneficio o a chi giova”, è servito a cancellare l’epoca di Tangentopoli, a accusare il comunismo quando PSD e PD non erano più tali, oltre a infangare la magistratura in seconda istanza. Si tratta della dietrologia: dentro qualsiasi cosa che c’è sempre dietro qualcuno: “un grande vecchio” che manovra i fili economici e politici. In realtà è una tecnica per riscrivere la storia, assolvere e santificare colpevoli (cfr. Berlusconi) o dire che il fascismo ha “fatto cose buone” non solo è stata una spietata dittatura. Pochi giorni fa il presidente della commissione cultura, l’onorevole Mollicone ha sostenuto che le sentenze passate in giudicato degli attentati neofascisti di Piazza Fontana (1969), Brescia (1974), Italicus (1974) e stazione di Bologna (1980) non fossero tali, ma una “strategia della tensione” che vide protagonisti magistrati e partiti politici per limitare ingiustamente l’avanzata dell’MSI, partito da cui proviene.[2]
La riscrittura della storia ci getta in pasto al romanzo di fantascienza (?) di George Orwell 1984, anche se il grande fratello, appare cosa d’altri tempi rispetto al divenire. Oggi abbiamo teorici delle Scie chimiche, Terrapiattisti, Ufologi, Sciamani, Divinatori dei numeri e della fortuna, Guaritori con oggetti che comunicano con l’aldilà, Novax ecc. Le spiegazioni: mitopoiesi se restiamo nell’ambito della filosofia; fragilità, insicurezza, affido alla suggestione con sindromi maniacali o di piccolo delirio fino all’apofenia[3], per la psicologia. Secondo antropologia e sociologia, una società che col tempo ha dismesso il senso del sacro e della fede, ha bisogno o la necessità di credere alle cose più assurde, in virtù della speranza (di non morire che scienza e tecnologia non possono garantire) e della paura dell’Altro, che vicino o lontano che sia, è sempre da temere.
[1] Segretissimi, anche perché scritti e riscritti dai servizi segreti russi, francesi e tedeschi in versioni diverse ma tutte indicando come il comunismo fosse l’arma degli ebrei per distruggere le monarchie e le democrazie liberali.
[2] In quegli anni MSI (alleato del Partito Monarchico) non superava il 5% – 8% dei suffragi elettorali…
[3] Immotivata visione di connessioni accompagnata dall’attribuzione ad essi di una spropositata significatività.
https://www.asterios.it/catalogo/particelle-di-rivolta-1968