Bisogna scegliere di non scegliere, in massa e a mano aperta

Chi ci legge avrà notato che una buona parte delle analisi e opinioni che pubblichiamo su ACrO-Pòlis provengono da pensatori, studiosi e attivisti di oltre atlantico. Questa scelta si basa sulla nostra ferma convinzione che lo scontro — che alla fine sarà sempre uno scontro di classe — in tutta la sua forza e potenza anche distruttiva, avverrà da quelle parti. Sono li che le contraddizioni senza risposta del sistema/economia-mondo moderno sono nate e hanno prosperato. Ed è li che stanno nascendo fra mille difficoltà e contradizioni idee, pensieri, tendenze e movimenti che saranno i protagonisti del cambiamento nel bene e/o nel male.

La pochezza, la totale irresponsabilità di tutta la nostra classe dirigente, subalterna e insignificante, in questa fase di esaurimento della sinistra storica, sta mettendo in grave pericolo questo nostro magnifico lembo di terra il più cantato di gloria, intelligenza e speranza. La loro esposizione mediatica, misera e priva di idee e contenuti, nello spettacolo annuale tenuto da una organizzazione corrotta, para-ecclesiastica e para-statale, ancora più potente e molto pericolosa, ne è la evidente conferma.

Cosa fare, come reagire? Bisogna scegliere di non scegliere, partecipando in massa a questa roulette elettorale depositando la scheda bianca come rifiuto e schiaffo a mano aperta a una élite subalterna e fallimentare. In gioco è il futuro del paese e dei suoi giovani.

La transizione ecologica/energetica che stiamo vivendo — e vivremo per molto tempo — che la crisi irreversibile del sistema/economia-mondo ci impone, sarà segnata da guerre, distruzioni e capovolgimenti inimmaginabili solo qualche decennio fa. Ma sono anche convinto che sarà segnata da molta speranza, frutto gustoso e delizioso della grande e sempre più diffusa intelligenza delle nuove generazioni. Sarebbe bello vivere a lungo per poterla gustare in pieno.

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