La cometa ha una caratteristica coda dorata e un pennacchio di gas e polvere verde-bluastro (Foto: Dan Bartlett/NASA).
Chi si rivede. Una cometa visita di nuovo la Terra dopo 50.000 anni. Sarà visibile anche ad occhio nudo

Il nuovo anno inizia con un… visitatore del passato, poiché una cometa che si era avvicinata già alla Terra ai tempi di Neanderthal sarà di nuovo vicina al nostro pianeta a gennaio. Si tratta della cometa C/2022 E3 (ZTF), che è stata scoperta da un telescopio in California nel marzo 2022. È infatti possibile che entro la fine del mese sia visibile anche a occhio nudo.
La cometa “visiterà” prima il Sole: farà il suo massimo avvicinamento (perielio) il 12 gennaio, a una distanza di circa 160 milioni di chilometri. Si avvicinerà quindi al nostro pianeta dove dovrebbe raggiungere la sua distanza più vicina (perigeo) di 42 milioni di km l’1 o il 2 febbraio.
Secondo l’agenzia spaziale statunitense (NASA), la Luna Nuova del 21 gennaio offre l’opportunità di osservare la cometa nel cielo notturno. Le ultime foto di C/2022 E3 – che inizialmente sembrava un asteroide, ma poi ha iniziato a diventare sempre più luminoso – lo mostrano con una caratteristica coda dorata e un pennacchio di gas e polvere bluastra-verdastra. C/2022 E3 ZTF è stata scoperta all’inizio di quest’anno e sta iniziando a dare spettacolo. Si schiarirà gradualmente nel corso del prossimo mese e potrebbe benissimo essere visibile ad occhio nudo entro la fine di gennaio.
Questa foto è di circa un’ora di esposizione dalle 4 alle 5 di questa mattina nella Virginia centrale. pic.twitter.com/KkBR0hKBUH — Brennan Gilmore (@brennanmgilmore) 28 dicembre 2022 La cometa è già visibile la sera con telescopi e potenti binocoli quando il cielo è sereno.
Si stima che la cometa abbia un periodo di circa 50.000 anni, il che significa che l’ultima volta che si è avvicinata alla Terra, i Neanderthal erano ancora vivi e anche i nostri antenati Homo sapiens avevano fatto la loro comparsa. Naturalmente, anche se l’avessero vista, non avrebbero capito di che cosa si trattasse. E noi?
Fonte: NASA