Matematica al cinema: 1. A beatiful mind (2001)

 

Può il cinema o meglio un film, grazie al concetto di visibile, elaborato dallo storico Pierre Sorlin, ovvero ciò che allo spettatore sia dato da accogliere e da vedere, all’oscuro del sistema produttivo dell’industria del cinema, del sistema dei generi, dello star system, dell’immaterialità del prodotto industriale, funzionare se accostato a una disciplina ostica come la matematica?

In questo caso l’idea nata dai due autori è che due discipline lontane e diverse fra loro, come cinema e matematica, possano servire a comprendere sia l’una che l’altra.
Così è forse possibile fare lezione di matematica o di fisica attraverso quanto uno spettatore – magari uno studente – può cogliere dallo schermo.
Questa è la nostra scommessa attraverso 101 film con qualche suggerimento per l’istruzione dell’uso stesso. Ma se le istruzioni non dovessero servire, la matematica è un gioco, il cinema un divertimento.

A BEATIFUL MIND (2001) di Ron Howard con Russel Crowe, Jennifer Connelly, Cristopher Plummer, Adam Goldberg Ed Harris, Paul Bettany. USA, 129’.

Cinema

Siamo nel 1947 quando John Forbes Nash jr. viene ammesso a Princeton per il master in matematica. Apparentemente svogliato e introverso nelle relazioni è ossessionato da un’idea che deve essere straordinariamente originale. Casualmente, in un bar osserva gesti e modalità nell’approccio a una ragazza, nasce così il suo studio sulla teoria dei giochi, dove analizzare il comportamento di individui, o coalizioni, in situazioni di interazione strategica. Riceve un posto di professore al M.I.T. ma arriva il primo delirio: un agente segreto lo contatta per un incarico rischioso, gli viene chiesto di decodificare i codici segreti del nemico. Nel frattempo, s’innamora e si sposa con una studentessa di fisica. Poi il delirio diventa sempre più grande: ossessionato da paranoie, visioni, incubi, viene dichiarato affetto da schizofrenia e ricoverato in ospedale psichiatrico. Da quel momento la sua vita si svolge tra lunghi ricoveri e ritorni a casa. Quando sembra essere riuscito a eliminare le allucinazioni è di nuovo a Princeton. Nel marzo 1994 gli viene annunciato l’assegnazione del premio Nobel per la teoria dell’equilibrio nell’economia moderna.

 

Nota

La parte di matematica di questa scheda è inserita come immagine del PDF del testo originale e questo per non perdere nel trasporto in digitale la scrittura particolare delle formule conternute.

 


https://www.asterios.it/catalogo/febbre-dal-passato-trieste-1972