Cristo, la fede e gli “animali da compagnia”

 

Nella crisi totale ed irreversibile del sistema-mondo moderno non è l’assenza di alternative che spaventa — quelle nel bene o nel male, utopistiche o meno, si realizzeranno — ma l’estrema velocità con la quale la crisi procede e si espande mettendo in questione ogni cosa, ogni certezza, ogni fede, ogni fondamento.

Dal Vangelo di oggi Domenica XVII di Matteo (Mt 15, 21-28), si legge:

In quel tempo Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna cananea, di quelle zone, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio!”. Ma egli non le rivolse neppure una parola. I suoi discepoli gli si accostarono e lo pregavano dicendo: “Esaudiscila, vedi come ci grida dietro!”. Egli rispose: ”Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d’Israele”. Ma quella venne a prostrarsi davanti a lui dicendo: “Signore, aiutami!”.  Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma quella replicò: “Si, Signore, ma anche i cagnolini si nutrono delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni!”. Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi”. E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Oggi i cani e i gatti che eufemisticamente chiamiamo “animali da compagnia”, non si nutrono delle briciole ma vivono nel lusso, sono vestiti e curati, mangiano rigorosamente bioalimenti, preparati appositamente per loro da rinomate fabbriche “Pett”. In ogni città grandi catene di supermercati sono dedicati al loro benessere. Cliniche veterinarie provvedono alla loro salute senza liste di attesa. Centri di benessere provvedono al loro aspetto fisico. Nelle strade delle città potete incontrare delle giovani〈!〉 copie con il marsupio appositamente studiato per portare i loro “animali da compagnia”. Cimiteri per cani e gatti sorgono nelle periferie delle città.

Nel nostro tardo-capitalismo questi simpatici animali suppliscono alla solitudine dilagante, alla mancanza di affetto e solidarietà e all’amore vero ed altruista.

Nella città di Trieste – città che non supera i 200.000 abitanti – sono registrati nell’anagrafe canina più di 25.000 cani. Il numero dei gatti in città supera i 30/40.000. Nella stessa città, crocevia di immigranti provenienti da ogni parte, vivono in semi-clandestinità in attesa di permesso di soggiorno e/o espatrio persone in condizioni di assoluto degrado.

E Cristo? La presenza del Dio trinitario, dalla venuta di Cristo (unico fatto rivoluzionario dopo i tempi antichi) alla sua morte e la successiva resurrezione, è stata evaporata nei secoli. Altre religioni, quelle politiche, liberali, autoritarie e/o totalizzanti hanno preso il posto della speranza uccidendo la coscienza, la dignità e la Libertà di essere Liberi. Dopo il loro inevitabile fallimento viviamo in una società strettamente sorvegliata e manipolata dove la lotta per il potere assume dimensioni che superano ogni nostra capacità di comprendere e di agire.

E oggi? Nella crisi totale ed irreversibile del sistema-mondo moderno non è l’assenza di alternative che spaventa — quelle nel bene o nel male, utopistiche o meno, si realizzeranno — ma l’estrema velocità con la quale la crisi procede e si espande mettendo in questione ogni cosa, ogni certezza, ogni fede, ogni fondamento.

AD


https://www.asterios.it/catalogo/conoscere-nel-non-conoscere