Neocolonialismo: La Libia accusa il principe belga di frode ed estorsione

Una famiglia reale che non ha perso il vizio colonialista!

Il principe avrebbe esercitato “pressioni inaccettabili” nel tentativo di essere pagato di circa 70 milioni di euro, una somma che sostiene di essere dovuta alla sua altezza reale dal ministero dell’Agricoltura libico.

Il fondo sovrano libico ha citato in giudizio il principe Laurent del Belgio, accusandolo di frode ed estorsione nel tentativo di recuperare fondi da un progetto di riforestazione che non si è mai concretizzato.

Lo studio legale Jus Cogens, che rappresenta la Libyan Investment Authority (LIA), ha dichiarato di aver intentato una causa contro il principe questa settimana per estorsione, frode e influenza indebita.

“Abbiamo rivelato agli investigatori fatti che dimostrano, a nostro avviso, che il principe Laurent ha abusato della sua posizione di persona che ricopriva cariche pubbliche”, ha dichiarato Christophe Marchand, uno dei fondatori e partner di Jus Cogens.

Un rappresentante legale del principe ha definito la causa “non seria”.

Il principe, fratello del re del Belgio, aveva firmato nel 2008 un contratto multimilionario con il governo libico per riforestare aree desertiche nell’interno libico. Il piano fallì quando scoppiò la guerra civile in Libia nel 2011.

La LIA sostiene che il principe stava esercitando “pressioni inaccettabili” nel tentativo di essere pagato di circa 70 milioni di euro, che sostiene che la somma gli sia dovuta dal ministero dell’Agricoltura libico.

“È triste”, ha detto in una nota l’avvocato del principe, Laurent Arnaud. “I funzionari libici stanno cercando di salvare la loro dignità perché sono stati sconfitti per la tredicesima volta nei tribunali di Belgio e Lussemburgo”, ha aggiunto.

Alla martoriata Libia sono state imposte sanzioni internazionali dal 2011 e le risorse gestite dai fondi sovrani, pari a 14 miliardi di euro, sono tuttora congelate nella banca Euroclear con sede a Bruxelles.

Fonte: stampa estera