Cosa sanno le case automobilistiche della tua vita sessuale svolta nella tua macchina?

“La quantità di dati che le case automobilistiche affermano apertamente di poter raccogliere è stata scioccante”

Secondo una nuova ricerca,  le case automobilistiche stanno raccogliendo una grande quantità di dati su conducenti e passeggeri delle auto, alcune addirittura registrando la loro attività sessuale.

Secondo un’indagine che coinvolge 25 marchi automobilistici e 15 case automobilistiche pubblicata mercoledì dalla Mozilla Foundation, la casa automobilistica giapponese Nissan ha affermato che potrebbe vendere informazioni sull’attività sessuale, l’intelligence e lo stato di salute di conducenti e passeggeri a “intermediari di dati”, autorità di polizia e altre aziende o servizi.

Inoltre la Volkswagen tedesca ha annunciato che potrà registrare la voce dei conducenti per utilizzare questi dati per pubblicità mirata.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’84% delle case automobilistiche intervistate può condividere, e persino vendere, dati ad altre società. Più della metà dei marchi automobilistici ha ammesso di poter condividere i dati con i governi e le autorità di polizia quando gli viene richiesto e non quando ricevono il necessario ordine del tribunale.

Come sottolineano nella ricerca, i consumatori raramente hanno l’opportunità di conoscere e acconsentire alle norme sulla privacy delle loro auto. La giapponese Subaru, ad esempio, ha affermato che salire a bordo di una delle sue auto implica il consenso automatico alla sua politica sulla privacy.

“La quantità di dati che le case automobilistiche affermano apertamente di poter raccogliere è stata scioccante “, osserva Jen Coltruder, ricercatore principale presso la Mozilla Foundation, la società no-profit proprietaria della società che gestisce il browser Firefox. “È come se non fossero mai stati contestati o posti domande sulla privacy, e quindi includono semplicemente tutto.”

Jen Coltruder e altri ricercatori hanno esaminato le politiche sulla privacy delle case automobilistiche e hanno scaricato le loro app in Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Hanno scoperto che l’industria raccoglie enormi quantità di dati attraverso dozzine di sensori e tecnologie integrati negli ultimi modelli di auto. Queste nuove tecnologie calcolano il peso delle persone mentre sono sedute, filmano l’interno e l’esterno dell’auto con telecamere, registrano le conversazioni tramite microfoni e monitorano gli utenti tramite app per smartphone connesse.

In linea di principio gli europei sono più protetti dalla violazione dei propri dati personali ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), ma secondo Jen Coltruder questa legge non è stata sufficientemente applicata all’industria automobilistica.

Fonte: stampa estera


https://www.asterios.it/catalogo/il-capitale-sorvegliante

Gran parte della nostra vita è oggi dominata dal trading informativo, cioè dallo scambio, dall’interpolazione e dalla diffusione di dati digitalizzati. Ciò avviene consapevolmente e inconsapevolmente, ma soprattutto delinea una nuova forma di capitalismo detto “capitalismo della sorveglianza” nel quale ciò che si vende non sono più merci o gadgets slegati dal bisogno e promossi da un marketing tradizionale, bensì sono le conoscenze, i dati personali (i cosiddetti Big Data) e, in gran parte, la libertà soggettiva.