A Ilioupoli — un soborgo di Atene — ogni autunno una delle più antiche aziende familiari trasforma le sue vetrine esterne in uno spazio espositivo con “Una vetrina, una finestra…”. Quest’anno compie dieci anni e ha come tema principale “La perdita” con l’inaugurazione della mostra lunedì 23 ottobre alle 19 e della durata di un mese (99 Sofokli Venizelou & 12A Riga Feraou, Ilioupoli).

“La morte di una persona cara può essere emotivamente devastante e uno degli eventi più stressanti della vita. Ma la perdita non è solo la morte. Dal momento della nascita ci separiamo dal corpo di nostra madre per sopravvivere. Per un bambino piccolo la perdita può essere una bambola, una coperta, un panno…
Ogni cambiamento è una perdita e ogni perdita un cambiamento.
Guerra, rifugiati, migrazioni significano perdita del luogo di nascita, dell’identità, a volte della dignità.
La vecchiaia, la malattia, le sconfitte che subiremo, corrispondono a perdite.
La distruzione del nostro ambiente naturale è la perdita di un paesaggio e di una realtà come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.
Ma in realtà, dove vanno a finire le perdite che non richiedono il tempo, la profondità e la portata che affermano?
Come viene registrata e impressa nella nostra mente e nel nostro corpo ogni piccola o grande perdita?
E l’arte, portatrice di questa qualità quasi magica e redentrice di dare forma all’ineffabile, come funziona dentro di noi di fronte alla perdita?”

Fonte: efsyn.gr


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«Volse allora lo sguardo all’orologio, sentinella delle sue notti, testimone della temporalità, contrassegno della temporaneità. La lancetta dei minuti aveva appena oltrepassato il primo quarto della settima ora mattutina…».